COMUNICATO STAMPA – Nota 100 AIFA: la Società Italiana di Nefrologia (SIN) e la Fondazione Italiana del Rene (FIR) esprimono la loro soddisfazione ‌

Finalmente è possibile dare una speranza e una risposta concreta ai pazienti nefropatici. La SIN e la FIR esprimono la loro soddisfazione per aver contribuito al raggiungimento della prescrivibilità da parte degli specialisti Nefrologi dei farmaci antidiabetici inibitori di SGLT-2 (SGLT2-I), sollecitata già dal Gennaio 2018 e reiterata più volte, presso l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)

L’effetto nefroprotettivo di questi farmaci è ormai consolidato. Lo studio Dapagliflozin and Prevention of Adverse outcomes in Chronic Kidney Disease (DAPA-CKD ), è stato interrotto in quanto ha mostrato precocemente sicurezza ed efficacia di dapagliflozin nei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD)  in endpoint renali primari e secondari, indipendentemente dalla presenza di diabete di tipo 2.  Le gliflozine permettono anche di ritardare l’ingresso in dialisi (sono stati stimati fino al 50% di ingressi in dialisi in meno all’anno), consentendo di mantenere nel paziente nefropatico una buona qualità di vita, di migliorare la sopravvivenza e ridurre il gravame socio-sanitario dovuti ai costi dei trattamenti dialitici e alla riduzione del potenziale lavorativo.

La Nota 100 AIFA definisce, facendo riferimento alle principali evidenze disponibili, i criteri di prescrivibilità e di rimborsabilità da parte del SSN degli inibitori del SGLT2, degli agonisti recettoriali del GLP1 e degli inibitori del DPP4. Suggerisce di prendere preferenzialmente in considerazione la prescrizione di un inibitore del SGLT2 se il paziente diabetico presenta malattia renale cronica con valore di Filtrazione Glomerulare inferiore a 60 mL/min e/o presenza di albuminuria (micro e macro).

La prescrivibilità delle gliflozine da parte dei nefrologi permette soprattutto una semplificazione del percorso assistenziale del paziente nefropatico con DM, che porterà certamente alla riduzione delle ospedalizzazioni, del rischio di eventi cerebro-vascolari maggiori e di mortalità per scompenso cardiaco. Purtroppo, siamo altresì al corrente di come, per fortuna poche Regioni abbiano deciso, in modo del tutto arbitrario e incoerente rispetto al mandato originario di AIFA, di non riconoscere al nefrologo la possibilità di prescrivere i farmaci innovativi con la Nota 100. A nome delle Società che ci onoriamo di rappresentare, richiediamo con forza che tali posizioni vengano immediatamente riviste, considerando uniformemente il nefrologo quale prescrittore e attore imprescindibile per la rivoluzione virtuosa in atto, allo scopo di garantire un accesso tempestivo ai migliori farmaci per i pazienti italiani.