Ricordo del Dott. Donald W. Seldin

Ricordo del Dott. Donald W. Seldin

La Medicina Interna e, in particolare, la Nefrologia ha avuto una grande perdita: ci ha lasciato, il 25 Aprile 2018, all’età di 97 anni, il Dott. Donald W. Seldin, “Professor and Chairman Emeritus of Internal Medicine”, considerato in tutto il mondo uno dei migliori Educatori Universitari nella storia della Medicina Interna. Ho appena avuto la notizia dalla moglie, Signora Ellen. Ne sono rimasto colpito. Una emozione incredibile.

Il Dott. Seldin nacque nel 1921 a Coney Island in New York (il padre, dentista, era nato in Romania). Laureato in Medicina alla Yale University nel 1943. Aveva solo 30 anni quando accettò la direzione del Dipartimento di Medicina Interna a Dallas nel Texas, dove intendeva creare una Unità Metabolica. Quando si recò all’indirizzo della “Medical School” alla quale era stato assegnato, non trovò nulla, se non “shacks and garbage” (una baracca ed immondizia): gli fu detto che quella era la “Medical School”! Non si avvilì, ma si mise al lavoro. Per merito esclusivamente suo, quella “baracca” è diventata uno dei più grandi Centri Medici degli Stati Uniti d’America: la “Southwestern Medical School, University of Texas”. Per questo è conosciuto come l’“intellectual father” del “Southwestern Medical Center”. Due dei suoi primi allievi furono il Dr. Joseph L. Goldstein ed il Dr. Michael S. Brown che vinsero poi il Premio Nobel in Fisiologia/Medicina (nel 1985) per i loro studi condotti in Dallas sul metabolismo del colesterolo che permisero la creazione delle statine per il trattamento dell’ipercolesterolemia.

La Scuola del Dott. Seldin divenne presto famosa in tutto il mondo. Moltissimi studiosi scelsero Dallas per acquisire le tecniche e le modalità per svolgere la loro attività di ricerca e per apprendere nozioni di Medicina e di Nefrologia. Il Dott.Seldin è stato uno dei pionieri della Specialità “Nefrologia”, fondatore dell’“American Society of Nephology”.

Numerosi i riconoscimenti ricevuti dal Dott. Seldin nella sua lunga e brillante carriera. Ebbe la “William Buchanan Chair in Internal Medicine”. Fu uno dei primi Membri della prestigiosa “National Academy of Sciences” e della “American Academy of Arts and Sciences”. Fu Presidente delle sette più importanti Società di Medicina. Ebbe Lauree “honoris causa” in sette Università sparse per il mondo (inclusa la Yale e l’Università Pierre e Marie Curie di Parigi).

Durante la sua Direzione del Dipartimento di Medicina Interna in Dallas (per 36 anni, dal 1952 al 1988) ben sei Premi Nobel sono stati assegnati ad allievi della sua Scuola; 22 suoi allievi sono diventati Membri della “National Academy of Sciences”, 16 Membri della “National Academy of Medicine”. Nella “Southwestern Medical School, University of Texas” sono state create Cattedre in suo onore: la “Donald W. Seldin distinguished Chair in Internal Medicine”, la “Donald W. Seldin Professorship in Clinical Investigation”, e la “Sinor/Pritchard (Katy Sinor and Kay Pritchard) Professorship in Medical Education Honoring Donald W. Seldin”.

Il 16 Marzo 2015 è stata intitolata a suo nome, all’ingresso principale del Campus di Dallas, la “Dr. Donald Seldin Plaza” nella quale è stata collocata una statua in bronzo, alta più di 2 metri, che lo riproduce, con una targa che commemora il suo servizio.

Io ho avuto la grande fortuna di essere stato un allievo del Dott. Seldin dal 1969 al 1971. Avevo 32 anni, mi ero appena sposato. Sapevo che nella sua struttura si praticava la micropuntura renale e decisi di andare da lui per imparare la tecnica. Con una borsa di studio mi recai a Dallas con mia moglie. Quando Seldin mi ricevette nel suo studio, rimasi colpito, innanzitutto dal suo inglese (facile da capire per uno come me che conosceva poco quella lingua. Il Texano è incomprensibile! Ma Seldin era Newyorkese), dalla passione con la quale si mise ad illustrarmi la micropuntura renale ed i risultati ottenuti nel campo della fisiologia e della fisiopatologia renale, dal disordine incredibile del suo studio con montagne di libri, riviste, pubblicazioni in ordine sparso che riempivano non solo la sua libreria, ma la sua scrivania, con pochi centimetri disponibili per scrivere (entrando nel suo studio non lo vidi, nascosto dalla montagna di libri e carte sulla sua scrivania); ma in quel disordine riuscì a trovare alcune pubblicazioni da mostrarmi.

In seguito scoprii come si svolgeva l’attività assistenziale e di ricerca nel suo Centro. Tutti i giorni, alle ore 7 del mattino il Dr. Seldin discuteva sui casi clinici nefrologici che i fellows del “Parkland Hospital” presentavano, cui seguiva la visita dei malati discussi. Non ostante l’ora mattutina, moltissimi giovani erano presenti. Come mai? Perché si imparava molto. Io stesso vi ho partecipato spesso. Dopo circa un’ora andavo nel laboratorio di ricerca per eseguire i mei esperimenti. I risultati preliminari di questi venivano presentati nel Meeting della Ricerca del Giovedì, dalle ore 15 alle ore 19, sempre con il Dott. Seldin presente. Vi partecipavano molti ricercatori, anche se impegnati in ricerche totalmente diverse. Diceva Seldin che le critiche migliori si hanno da coloro che non si occupano di quel tipo di ricerca. Anzi Seldin interrogava soprattutto i più giovani trattandoli sempre come suoi pari. La mia giornata di lavoro iniziava alle ore 7 e terminava alle 19 con un breve stop per il lunch.

Dopo il mio stage a Dallas, ho rivisto molte volte il Dott. Seldin che veniva spesso in Italia. Qualche volta è stato mio ospite, in convegni nefrologici da me organizzati. Altre volte, in viaggio per convegni in altri Paesi, passava per Napoli per incontrarmi.

Sapevo che il Dott. Seldin stava per lasciarci. Me lo comunicò…lui stesso con una e-mail il 19 Aprile “taken down by Ellen Seldin”. Quella e-mail dettata da lui e scritta da sua moglie Ellen, mi ha indotto una forte emozione! Mi sconvolgeva il pensiero che, benché stesse molto male, si fosse ricordato di me e mi avesse salutato prima di andarsene! Capisco che il tutto veniva realizzato dalla moglie Ellen, ma evidentemente doveva essere stato lui a dare la disposizione di scrivere ai suoi allievi!

Sono e sarò sempre orgoglioso di essere stato uno dei suoi allievi. I due anni che ho trascorso a Dallas sono stati i più belli e certamente i più importanti per la mia carriera. Ed io sono sempre molto grato per questo al Dott. Seldin. E’ stato il mio grande “Maestro”. Non lo dimenticherò mai.

Prof. Vittorio E. Andreucci

 

Dott. Seldin tra due dei suoi numerosissimi allievi (Dott. F.C. Rector alla sua sinistra e Dott. V.E. Andreucci alla sua destra). Congresso ASN, San Francisco 2001